Questa 2ª parte della trilogia è più centrata sul Male e sull’oscurità dell’Anello e meno sul personaggio di Frodo.
Spettacolare nella scena della battaglia finale al Fosso di Helm, che emoziona e coinvolge, è arricchito da pochi essenziali flashback e nuovi personaggi, mentre alcuni di quelli vecchi, approfonditi e “maturati”, ci conquistano del tutto (il redivivo Gandalf da una parte e l’umiliato Gollum dall’altra).
Inutile sprecare parole sull’alto livello stilistico e i mirabolanti effetti speciali, sull’ambientazione e sugli esterni (i paesaggi della Nuova Zelanda “parlano” da soli).
Prosegue l’avventuroso viaggio dei nostri eroi verso il Monte Fato, ma questa volta Frodo e Sam sono separati da Aragorn, Gimli, Legolas e Gandalf.
Scoperto Gollum che li segue, Frodo e Sam lo catturano e lo costringono ad accompagnarli al Monte. Dopo l’incontro con Faramir, fratello del defunto Boromir, e i suoi uomini, Gollum conduce i due hobbit verso una trappola.
Intanto, i guerrieri del regno di Rohan, aiutati da un reggimento di Elfi, si asserragliano nella fortezza del Fosso di Helm per resistere all’assedio di una sterminata orda di servi del malvagio Saruman.